CIRO IMMOBILE

Attaccante
Nato a Torre Annunziata (NA) il 20 febbraio 1990
Esordio in A: 14 marzo 2009, Juventus-Bologna 4-1

2006-07 SORRENTO C2 0 0
2007-08 JUVENTUS A 0 0 0 0
46 2008-09 JUVENTUS A 1 0
40 2009-10 JUVENTUS A 2 0
90 2010-11 SIENA B 4 1
12 Gen.2011 GROSSETO B 16 1
2011-12 JUVENTUS A 0 0 0 0
17 Ago.2011 PESCARA B 0 0
17 2012-13 GENOA A 0 0

(legenda)

È di Napoli, ma a vederlo sembra uno svedese: biondo, alto, ben piazzato e con due occhi di ghiaccio. Ciro Immobile stasera vestirà per la prima volta la maglia della “Under 21 del futuro”, quella che entrerà in carico dopo l’Europeo di Svezia. «Da due anni vivo a Torino – spiega il bomber bianconero – precisamente a Moncalieri. Frequento il 3° anno di perito in telecomunicazioni, ma, datemi retta, a scuola sono davvero un disastro. Col pallone me la cavo decisamente meglio. Che squadra amo? Tifo Juve e Napoli. Sono una prima punta che ama giocare spalle alla porta. Vivo per il gol. Le mi armi migliori? Il colpo di testa e il piede destro».

«Quando ho saputo da Ciro Ferrara che sarei stato convocato, beh, ragazzi, sono impazzito di gioia, ho chiamato subito la mia famiglia per dar loro la notizia. Sono sincero, non m’aspettavo d’arrivare in Nazionale Under 21. È stata una sorpresa, una bellissima sorpresa. Il primo approccio con Casiraghi? Credo che il mister abbia una carica umana straordinaria, mi dice che gli ricordo lui quando giocava. Devo ringraziare la Juve, e molto. Ho giocato in A solo 5’ col Bologna e sono rimasto in panchina contro l’Atalanta. Ma la possibilità di allenarmi con la prima squadra aiuta a crescere: lavorare al fianco di campioni come Amauri, Trezeguet e Del Piero serve eccome. Da ragazzino amavo tutti i bomber, da Inzaghi a Shearer. Ma adesso stravedo per Amauri: anche l’anno scorso, a Palermo, ha saputo dimostrare tutto il suo valore. Fa reparto da solo, farei carte false per diventare come lui».

Quando era nell’Under 18 allenata da Massimo Piscedda, Immobile fu protagonista d’un episodio gustosissimo: si giocava in Moldavia e il bianconero era stato ammonito nel corso del match. Poco dopo segnò un gol bellissimo e andò ad esultare sotto la curva... vuota. Si tolse la maglia e venne espulso: uscendo si scusò subito con il tecnico, che non se la prese. Perché lui, Ciro Immobile, è un istintivo, un generoso, uno che dà tutto.

(Roberto Colombo | Tuttosport | 25 marzo 2009)


La carriera in nazionale (figc.it)